Il Parco Nazionale del Pollino è stato istituito nel 1993 ed è una delle aree protette più grandi del Paese.
Il Parco si estende tra due regioni, la Calabria e la Basilicata ed è una meta turistica di grande interesse, adatta a chi ama le passeggiate tra i sentieri, ma anche a chi preferisce visitare luoghi di interesse culturale. Una visita per tutti, particolarmente amata in primavera in cui colori e profumi danno una nuova veste al paesaggio.
Cosa tratteremo
Il Parco del Pollino: passeggiate tra le montagne e le grotte preistoriche
Il parco ha un’estensione di 192.565 ettari distribuiti tra le province di Cosenza, Potenza e Matera e prende il suo nome dal massiccio nevoso del Pollino.
L’area è una delle zone geologiche più interessanti di tutto il meridione. La zona nel 2015 è stata inserita tra i Geoparchi mondiali, una rete di luoghi di interesse che comprende diversi geositi in tutto il mondo. In particolare le vette più alte, come la Serra Dolcedorme (2267 m) e il Monte Pollino (2248 m), sono state modellate dagli antichi ghiacciai e sono testimoni silenziosi del tempo.
Le montagne sono intervallate da grandi canyon che sono stati scavati durante l’ultima glaciazione dallo scorrere impetuoso delle acque. I sentieri tra le montagne perciò consentono passeggiate spettacolari a contatto con la natura in cui dominano faggi, abeti e piante secolari che sono tipici del paesaggio alpino. Il Parco è una delle mete più ambite per gli appassionati di trekking e le guide esperte consigliano e accompagnano i turisti alla scoperta dei percorsi più adatti, in base al livello di difficoltà scelto. Tra le montagne ci sono diversi rifugi che accolgono gli scalatori desiderosi di rifocillarsi, per poi riprendere l‘avventura.
All’interno del parco ci sono diverse grotte risalenti al Paleolitico che testimoniano il livello di evoluzione degli uomini preistorici che hanno vissuto nella zona. La più famosa è la grotta del Romito che si trova a 14 km dal comune Papasidero, in provincia di Cosenza. La grotta è stata abitata a lungo dall’Homo sapiens, come testimoniano i ritrovamenti ossei, gli strumenti di lavoro e anche un magnifico graffito che raffigura un toro di grandi dimensioni. All’interno della cavità gli studiosi hanno trovano anche pietre di ossidiana proveniente dalle isole Eolie. La scoperta testimonia l’utilizzo della grotta anche in epoca neolitica, quando gli uomini avevano intrapreso diversi commerci con popolazioni più lontane.
Chiese e castelli nel Parco Nazionale del Pollino
Il Santuario della Madonna del Pollino si trova a Mezzana, una piccola frazione di San Severino Lucano in provincia di Potenza. È raggiungibile attraverso una strada agevole che ha sostituito un’antica mulattiera.
La chiesa è una delle mete più frequentate dai fedeli lucani e calabresi poiché al suo interno è custodita una statua in legno che raffigura la Madonna con Bambino la cui origine è circondata da un’aura di mistero. La leggenda, infatti, racconta che alla metà del ‘700, due donne si recarono in pellegrinaggio nella zona dove un pastore aveva avuto una visione della Vergine. Lo scopo del viaggio era quello di chiedere la grazia per il marito di una di loro, affetto da una malattia inguaribile. Lungo il percorso le pastorelle patirono la sete e chiesero alla Madonna di trovare una fonte d’acqua. Le donne furono ascoltate e si dissetarono a una conca in prossimità di una grotta al cui interno trovarono la statua in legno. Al rientro a casa il marito della donna era guarito e vicino al luogo del ritrovamento fu costruito il Santuario, in segno di ringraziamento e devozione. La chiesa si trova a 1537 m di altezza sul versante settentrionale del Pollino e da lì si gode un panorama unico che lascia i visitatori senza fiato. Questo misticismo nei secoli ha attirato molti monaci che qui hanno trascorso un’esistenza in preghiera e meditazione.
La Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di Papasidero, in provincia di Cosenza, testimonia l’impegno dei religiosi nei confronti della popolazione della zona afflitta dalla peste del Seicento. La chiesa, infatti, venne utilizzata come lazzaretto e il vicino ponte Rognosa con il suo nome, ricorda la sofferenza degli ammalati.
Ad attirare l’attenzione di Benedetto Croce fu però uno dei luoghi più suggestivi del parco, il borgo di Valsinni in provincia di Matera. Lo storico e filosofo abruzzese rimase affascinato dalla storia del castello di Valsinni che fu abitato a lungo da Isabella Morra, poetessa del Cinquecento. La donna si innamorò ricambiata di Diego Sandoval De Castro, poeta e signore di Bollita. I due si amarono platonicamente e si scrissero a lungo, ma l’appartenenza famigliare a due fazioni politiche diverse li condusse alla morte.
Il castello di Castrovillari fu invece un luogo di guerra e combattimenti. La fortezza, infatti, fu costruita dagli Aragonesi alla fine del Quattrocento come bastione per proteggere la cittadinanza da rivolte interne e la sua torre è stata testimone di torture e congiure.
Il Parco Nazionale del Pollino offre, quindi, esperienze alla scoperta della storia, cultura e natura, un’emozione da non perdere!