Pensando a Sorrento, la piccola città all’interno dell’Area metropolitana di Napoli, viene subito alla mente la sua apprezzata gastronomia e la vista mozzafiato sul Golfo di Napoli, favorita dalla posizione sulla penisola sorrentina.
Fondata dagli etruschi e dominata a lungo dai greci, il comune gode di tutto il fascino che la storia del sud Italia è in grado di regalare ai visitatori. A partire dal centro storico, nella cui architettura sono ancora visibili i retaggi dell’epoca romana, fino alle sue coste sul mar Tirreno famose in tutto il mondo. Le sue coste hanno contribuito infatti a rendere Sorrento un’importante meta turistica già da metà ‘800.
A rendere speciale questa città sono le sue chiese e le ville edificate dall’epoca romana fino ai giorni nostri. Il tutto impreziosito dalla cornice del Golfo di Napoli. Girando per la città e i suoi dintorni, poi, è possibile vedere i resti di fortezze e mura. Un tempo a protezione del centro abitato verso i ripetuti attacchi che la posizione privilegiata sul mare comportava.
Cosa tratteremo
Piazza Tasso e Villa Silvana
All’interno del centro storico, piazza Tasso è una delle immagini da cartolina più ideali della città. I suoi palazzi del ‘700, ‘800 e ‘900 sono affacciati sulla piazza coi loro colori sgargianti. La piazza prende il nome nientemeno che da Torquato Tasso, nativo della città e nella cui piazza è presente una statua che lo raffigura. Dal lato opposto vi è quella del santo patrono della città, Antonino da Campagna.
Poco distante da qui c’è la suggestiva Villa Silvana in stile liberty. A rendere speciale l’edificio è, soprattutto, il variegato giardino visitabile. Ricco di piante rare ed esotiche, nonché il balcone a ridosso del golfo sul mare da cui si gode di una delle viste migliori del luogo.
Museo Correale di Terranova
Storia, tradizione e arte sono racchiuse all’interno di questo museo, che ospita opere d’arte che vanno dall’epoca rinascimentale fino a quella moderna. Non mancano anche reperti archeologici, quali ad esempio le famose porcellane della Scuola di Capodimonte, e ancora la mobilia delle antiche residenze nobiliari del luogo.
Le chiese di Sorrento
Molte sono le chiese e cattedrali della città. Alcune di queste portano i segni di restauri e ammodernamenti subiti nei secoli. In ogni caso, molte riescono ancora a fare sfoggio tutta la loro storia.
Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo
La costruzione della cattedrale, che di fatto è il duomo di Sorrento, risale ai primi due secoli del basso medioevo, sulla base di un tempio greco. Con la sua facciata in marmo bianco impreziosisce la piccola e intima piazza posta di fronte.
Numerosi sono stati gli interventi all’edificio nei secoli successivi, l’ultimo e più degno di nota tra tutti la facciata, realizzata in stile neogotico con tanto di rosone e porta sormontata da un arco, nel 1924. I primi lavori massicci all’edificio, con pianta a croce latina, risalgono al XV secolo (principalmente per ampliare la struttura), mentre nel ‘500 l’hanno rimessa a nuovo secondo il gusto e le esigenze dell’epoca. Nel ‘700, invece, ulteriori lavori hanno dato l’aspetto barocco di cui la chiesa dà tuttora sfoggio al suo interno. Le pareti e il pavimento e il soffitto sono riccamente decorate da opere d’arte e disegni decorativi, a interrompere le tinte dell’oro e del bianco marmoreo che danno all’ambiente l’aspetto maestoso tipico dello stile architettonico.
Chiesa di San Paolo
La chiesa di San Paolo, nel centro storico di Sorrento, è una delle più peculiari della città. La sua facciata adornata di colonne doriche è stata ricostruita nel ‘700, mantenendo comunque il gusto antico e lasciando quindi il grigio dei mattoni visibile. La parte superiore, invece, è rimasta intonsa dal restauro, tanto che sono ancora visibili i mattoni e il rosone dell’edificio originario risalente all’alto medioevo.
Al suo interno si presenta invece come puramente barocca, con la pianta croce latina composta da un’unica navata fiancheggiata da due cappelle. Da una di queste cappelle, quella di destra, è presente l’accesso all’antico monastero delle monache benedettine.
Basilica di Sant’Antonino
Risalente al XI secolo, la basilica di Sant’Antonino prende il nome dal santo patrono della città. All’interno dell’edificio sono infatti presenti le reliquie del santo, a partire dall’osso di balena, relative a uno dei suoi miracoli, fino alle spoglie del santo stesso presenti nella cripta. L’antica facciata dell’edificio, verniciata e resa simile agli edifici moderni circostanti, è ormai stata cancellata, ma è all’interno che la chiesa sprigiona tutto il suo fascino, con le decorazioni barocche delle tre navate sormontante da affreschi e divise da colonne in granito. L’abside dietro l’altare presenta una cupola, anch’essa riccamente dipinta in stile barocco.