Borgagne, frazione del comune di Melendugno, gode di una posizione privilegiata nel cuore della penisola salentina.
Infatti, circondata dalla ricca vegetazione tipica del territorio, è separata dal Mar Adriatico da soli 4 km e dista 25 km da Lecce.
Questo incantevole borgo deve il suo nome all’attività principale della quale godevano gli abitanti durante il XIV secolo: la pastorizia. Per questo, veniva soprannominata Borgo d’Agne o Borgo d’Agnello.
Cosa tratteremo
La storia di Borgagne
Nel periodo tra il 600 e l’anno 1000, il centro fu la dimora dei monaci basiliani, in fuga dalla persecuzione di Leone III Isaurico, noto imperatore greco. Il passaggio basiliano è testimoniato da alcuni reperti dell’epoca, come le cripte, oggi situate nell’altura dei Caliani.
La sua storia affonda le radici nel periodo medioevale. Le prime fonti, infatti, risalgono al 1314, quando la famiglia Stendardo, originaria della Provenza, acquisì la proprietà Pasulo e Borgagne. Poco dopo, i feudi passarono in mano alla famiglia De Iserio di Barletta.
Successivamente, nel 1464, il re di Spagna Ferdinando I di Aragona, donò Borgagne al barone di Ostuni Gaspare Petraroli al quale successe il figlio Belisario. Così, nel 1497, fu costruito il Castello Petraroli, dal nome della sua casata nobiliare. La struttura svolgeva una funzione di difesa del borgo, ed è tutt’ora ammirabile. Tuttavia, nel 1531 Belisario fu accusato di aver preso parte alla congiura napoletana e pertanto cadde in disgrazia. Per questa ragione tutti i suoi beni, compreso il castello, e i feudi vennero confiscati, ma intorno al 1600 riuscì ad ottenerli nuovamente.
Nell’Ottocento Borgagne fu unita al comune di Melendugno, per via della nuova collocazione delle terre demaniali. Tuttavia, quest’avvenimento generò malcontento tra la popolazione che insorse, per via dell’antico conflitto con i melendugnesi.
Tra il 1922 e il 1943, ovvero durante il ventennio fascista, Borgagne fu considerata una zona insalubre. Pertanto subì numerose opere di abbellimento e bonifica del territorio.
Cosa vedere a Borgagne
Ulivi e frantoi
Borgagne è circondata da ulivi e frantoi pittoreschi. Non solo, nel centro cittadino è possibile visitare il frantoio semi-ipogeo, celato da una piccola porta. Allo stesso modo, percorrendo una lunga scalinata che conduce ad un sotterraneo, è possibile notare il frantoio Sciurti, dotato di ampie vasche di raccolta, dette sciave, corredato da un’ampia macina di pietra e incantevoli vasi utilizzati per la decantazione.
Masserie e natura
I visitatori che amano la natura e le antiche tradizioni possono trascorrere il proprio tempo all’interno delle masserie di Borgagne. In questi luoghi dal suggestivo fascino, è possibile vivere un’esperienza autentica e lontana dalla frenesia quotidiana tipica delle grandi città. Le masserie, infatti, sono circondate dalla vegetazione incontaminata che caratterizza la zona del Salento. Per questa ragione rappresentano la location ideale per rilassarsi, prendere il sole, fare un bagno in piscina e tornare indietro nel tempo, come ad esempio Masseria del Bosco.
La Chiesa della Presentazione del Signore
Costruita tra il 1500 e il 1600, e successivamente riedificata nel 1700, la Chiesa della Presentazione del Signore rientra tra i principali punti di interesse storico-culturale del borgo. Sulla facciata anteriore è possibile ammirare uno straordinario portale in stile barocco, probabilmente costruito nel comune di Nardò, sormontato dall’iscrizione latina che rivela la dedica alla Presentazione del Signore, ovvero alla festa della Candelora.
Al suo interno è possibile ammirare i meravigliosi altari, il fonte battesimale e le pile dell’acqua lustrale, opere di Emanuele Orfano, un noto artigiano alessanese. Passeggiando per le navate, i turisti potranno notare la presenza di numerosi dipinti, tra cui spiccano Vergine del Rosario con i Santi e Madonna Immacolata e San Giuliano. Tra le opere scultoree di pregevole fattura è possibile citare le statue del Redentore e degli Arcangeli Michele e Raffaele.
Castello Petraroli
La maestosa struttura del Castello Petraroli domina l’intero borgo, connotandone il profilo architettonico. Costruito tra il 1497 e il 1531 nell’area est, fu primariamente impiegato a scopo difensivo.
La struttura presenta una pianta rettangolare, nella quale è stata perfettamente integrata una piccola torre. Il cortile, invece, presenta una pianta quadrata, ed è tutt’ora utilizzato come casa privata, a seguito di numerose opere di adattamento e ampliamento. Nonostante i numerosi restauri subiti dalla struttura, è possibile ammirare tutt’oggi le originarie feritoie, il fossato di notevole ampiezza e le case-torrette.
Infine, meritevole di attenzione è anche la cappella della Madonna del Rosario, di pertinenza della struttura del castello.
La Chiesa della Madonna del Carmine
Originariamente convento appartenuto ai frati carmelitani che abitarono nella struttura fino al 1625, la Chiesa della Madonna del Carmine fu eretta nel 1619.
La peculiarità di questo edificio è l’architettura elegante e semplice che connota la facciata. Essa è adornata dallo stemma del borgo che sormonta la piccola entrate e si pone poco al di sotto dell’unica finestra frontale. Al suo interno, tuttavia, è possibile notare tre altari che richiamano la tipica opulenza barocca. Lateralmente sono conservate le statue di Santa Lucia e Sant’Agata.