Nel cuore della Valle del fiume Tenna e dello spettacolare Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sorge uno dei borghi più belli d’Italia, premiato peraltro dal Touring Club dalla Bandiera Arancione proprio per la sua ricchezza artistica e storica: si tratta di Amandola, grazioso comune della provincia di Fermo.
La cittadina, che sorge sui tre colli Marrubbione, Leone e Agello, si trova in una posizione perfetta per raggiungere alcune bellissime località, come il Lago di San Ruffino, con l’adiacente Abbazia dei Santi Vitale e Ruffino. Per raggiungere Amandola in auto basta percorrere l’A14 e poi al SS77 (chiamata Superstrada della Val di Chienti); la stazione ferroviaria più vicina è quella di Ascoli Piceno, distante appena 23km e raggiungibile tramite servizi navetta o autobus.
Cosa tratteremo
Cosa vedere ad Amandola
Il centro storico di Amandola, fatto di sali e scendi e vicoli fioriti, ruota attorno alla semicircolare Piazza Risorgimento, alla quale si accede oltrepassando la spettacolare Porta San Giacomo, facilmente riconoscibile dall’orologio in cima e dall’arco a sesto acuto. In piazza si affacciano edifici di grande pregio come il Palazzo Comunale, con l’elegante loggiato ottocentesco, e la Chiesa del Beato Antonio, introdotta da una lunga scalinata: prima di visitare l’edificio religioso, si consiglia una sosta allo storico Gran Caffè Belli, dove è possibile rilassarsi in un’atmosfera d’altri tempi. La Chiesa del Beato Antonio è una delle poche rimaste ad Amandola, che in passato ne contava almeno 116: questo edifico risale al XIV secolo e la prima cosa che si nota all’esterno e il quattrocentesco portale gotico in stile veneziano. Fu lo stesso Antonio Migliorati a restaurare la chiesa, e oggi le spoglie di quello che sarà poi Beato Antonio si trovano nel grazioso chiostro.
Ben più antica è la Chiesa di San Francesco costruita nel ‘200 in un mix di stili romanico, nordico e bizantino: di fattura più recente è il campanile lombardo, restaurato infatti nel 1886. Oltrepassando l’imponente ingresso quattrocentesco, è possibile ammirare il “Mammoccio“, ovvero un crocifisso ligneo, di evidente fattura bizantina, dove il Cristo ha fattezze talmente discordanti da quelle classiche che all’epoca si pensò addirittura di bruciarlo: mostra, infatti, calzari, una corona da re e una veste ricca, tanto che si pensa possa rappresentare non tanto il Cristo ma piuttosto Carlo Magno. Il pittoresco chiostro della chiesa ospita l’interessante Museo del Paesaggio e quello della Civiltà Contadina, mete imperdibili per tutti coloro che vogliono saperne di più riguardo la flora, la fauna, i paesaggi e le comunità montane del Parco dei Monti Sibillini.
Alla volta del Lago di San Ruffino
Una delle viste più belle sui Monti Sibillini si gode dal belvedere di Piazza Umberto I, dove si ergono peraltro il trecentesco Torrione del Podestà, restaurato nel 1547, e il Teatro La Fenice, all’interno del quale si lascia ammirare l’ellittica Sala degli Spettatori con tanto di ordini a tre palchi.
Prima di lasciare Amandola, non si può non degustare la sua ottima cucina, il cui prodotto principe è il Tartufo Bianco Pregiato dei Monti Sibillini, dalle eccellenti proprietà organolettiche: il suo profumo e il suo sapore inconfondibili impreziosiscono i piatti della tradizione della cittadina marchigiana, come le Fregnacce, ossia una sfoglia di pasta fresca ripiegata su sé stessa e condita con pecorino e pepe, oppure con sugo di carne, con grattata finale di tartufo bianco. Altrettanto ottime sono le Bruschette al Tartufo e le uova con tartufo bianco e guanciale: chi vuole degustare le leccornie di Amandola potrà approfittare della festa “Diamanti in Festa” che si svolge le prime settimane di novembre e mette in tavola anche dolcetti tipici e castagne.
Da Amandola è possibile raggiungere il vicino Lago di San Ruffino: si tratta di un bacino artificiale nato nel 1961 con la costruzione di una diga sul fiume Tenna. Il “lago fantasma” è dunque visibile in tutta la sua bellezza solamente in estate, mentre nel resto dell’anno la diga è aperta e il lago sparisce. Tutto intorno la vegetazione è lussureggiante, e tramite un percorso didattico percorribile in bicicletta o a piedi è possibile conoscere una grande varietà di arbusti e piante. Il Lago di San Ruffino è anche teatro della regata tra barche a vele “Le Vele di San Ruffino”, a dimostrazione di quanto il lago sia vivibile anche dai più sportivi.
A 1km dal Lago sorge la splendida Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale, risalente all’XI secolo: il complesso monastico è un’oasi di pace e di preghiera che custodisce al suo interno affreschi del XV secolo e, in particolare quelli della cripta, del XII secolo.