L’Italia è una terra vulcanica e lo testimonia la presenza appunto di molti vulcani attualmente attivi o potenzialmente tali. Basti pensare all’Etna, a Stromboli e ai campani Campi Flegrei. Sono poi moltissime le sorgenti sotterranee che emergono come acque termali cariche di benefici per la salute.
Le Terme di Bagno Vignoni si distinguono non solo per l’essere tra le più antiche d’Italia, ma soprattutto per il paesaggio in cui sono incastonate. Sorgono infatti nel cuore della Val d’Orcia, la valle toscana dichiarata Patrimonio dell’UNESCO e che custodisce gioielli come l’Abbazia di San Galgano, quella di Sant’Antimo, famosa per gli straordinari canti gregoriani e la città di Pienza, anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
Cosa tratteremo
Alla scoperta di Bagno Vignoni, nel cuore della Val d’Orcia
Le Terme di Bagno Vignoni sorgono nell’omonima frazione del pittoresco borgo di San Quirico d’Orcia: il paese si trova sulla Via Francigena ed è famoso per il fotografatissimo e solitario boschetto di cipressi sito su una verdeggiante collina nel cuore della Toscana più iconica.
Ebbene, Bagno Vignoni è un agglomerato di case abitato da poche decine di persone, dove l’atmosfera si è fermata al tempo in cui, per via delle sue acque termali, era meta fissa di personaggi come Lorenzo de’ Medici, che ha regalato a Firenze il periodo di massimo splendore, il pontefice Pio II fondatore di Pienza e Caterina da Siena. Si narra che la madre di Caterina portasse la figlia a Bagno Vignoni per farle conoscere baldi giovanotti e distrarla dal proposito di farsi monaca. Per tutta risposta pare che Caterina anche qui non perdesse occasione di dimostrare la sua vocazione, facendo bagni nelle acque più roventi (la leggenda vuole che ancora oggi possa scorgersi una sorta di scia luminescente nei canaletti dove la santa posò i suoi piedi).
Un loggiato è dedicato a Santa Caterina da Siena e si affaccia in Piazza delle Sorgenti, occupata da una grande vasca rettangolare ricolma di acqua termale (comunque non balneabile), risalente al ‘500. Tutto intorno, oltre al Loggiato, sorgono antichi edifici e caseggiati medioevali tra cui il Palazzo di Enea commissionato da Pio II al Rossellino e la trecentesca Chiesa di San Giovanni Battista, all’interno della quale è presente parte di un affresco del Salimbeni raffigurante il Cristo Risorto.
Non lontano dalla Piazza delle Sorgenti si trova anche la storica Osteria del Leone, il luogo perfetto per degustare la cucina del posto, magari dopo essersi ristorate alle Terme di Bagno Vignoni. Via libera, dunque, ai tagliolini al tartufo, ai pici, alla panzanella e ai cantucci, senza mancare un sorso di Chianti o Brunello di Montalcino, vere e proprie eccellenze vitivinicole della Toscana.
Le Terme di Bagno Vignoni: una coccola alla portata di tutti
Le acque termali di Bagno Vignoni erano note anche agli Etruschi e ai Romani, per via di benefici di cui ancora oggi si può godere presso gli stabilimenti termali che sono nati, il più antico dei quali è il Santa Caterina a due passi dalla Piazza delle Sorgenti. Le sorgenti alcaline di Bagno Vignoni sono consigliate soprattutto a chi soffre di artriti e osteoporosi, aiutando anche a rilassare la muscolatura e contrastare la cellulite.
Le acque sgorgano caldissime a monte a una temperatura che sfiora i 52°C, per poi scorrere non solo sotterranea fino alla vasca di Bagno Vignoni, ma anche lungo quei canali e ruscelletti che caratterizzano il Parco dei Mulini. L’area prende il nome dalla presenza di quattro antichi mulini medioevali risalenti al XII secolo, quasi completamente scavati nella viva roccia. Proprio grazie alle sorgenti di Bagno Vignoni, il borgo ha potuto sopravvivere e prosperare, a differenza di altri borghi della Val d’Orcia dove i mulini, nei periodi particolarmente siccitosi, restavano praticamente fermi con ripercussioni anche sull’economia.
Nel Parco dei Mulini ci si può bagnare nelle acque termali gratuitamente e in tutti i periodi dell’anno. I ruscelli permettono agli avventori di praticare un percorso Kneipp benefico per riattivare la circolazione, mentre la vasca rettangolare del parco consente bagni molto bollenti, perfetti per chi soffre di pressione bassa. In questa conca l’acqua assume una colorazione turchese e il motivo è legato ai sedimenti calcarei depositati sul fondo. Fare dei bagni qui, durante la stagione autunnale quando la circostante Val d’Orcia si colora di oro e arancio, regala a tutti un’esperienza indimenticabile e tutta da vivere.