Genga ha tutte le carte in regola per essere considerato il paese delle fiabe. Il borgo è dominato dal Castello che si erge maestoso lungo uno sperone di roccia; si trova nell’entroterra anconetano, nel territorio attraversato dal fiume Sentino. In questo articolo vi spiegheremo quali sono le 5 cose più belle da vedere a Genga e dintorni.
Cosa tratteremo
Valle Scappuccia
Iniziamo la nostra visita a Genga esplorando uno dei sentieri più affascinanti della regione. Situata nel Parco della Gola della Rossa, la Scappuccia è una valle che rischia di passare inosservata, nonostante si trovi a pochi metri dalla strada asfaltata. È accessibile da una piccola stradina ben segnalata dai cartelli, e l’intero percorso si sviluppa su una struttura ad anello. Il tempo di percorrenza è pari ad un’ora e l’escursione non è assolutamente impegnativa. La Valle Scappuccia è un’interessante oasi di biodiversità, perfetta da visitare anche con i bambini.
Abbazia Romanica di san Vittore delle Chiuse
La nostra visita a Genga continua con il Monastero benedettino più importante del nostro Paese; non soltanto per una questione religiosa. Questo edificio era una vera e propria autorità in materia di giurisdizione ecclesiastica ma anche civile. Sorto sulle rovine di un antico edificio pagano, è un bellissimo esempio di architettura medievale. Le geometrie tipiche di questo stile si fondono con il candore del travertino dando luogo a un’atmosfera armonica e suggestiva. Nel cenobio dell’Abbazia troviamo una vera chicca per chi ama la storia ma soprattutto per gli appassionati di dinosauri. Nel Museo interno è conservato l’ittiosauro di Genga, un rettile marino di tre metri, antenato dei nostri delfini.
Grotte di Frasassi
Le grotte di Frasassi sono una delle attrazioni più visitate della zona. Situate a poca distanza dall’Abbazia, si trovano all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi. Scoperte nel 1971, sono costituite da numerose cavità di origine carsica che ospitano la quintessenza delle sculture naturali create da stalattiti e stalagmiti.
Vi sveliamo subito una piccola curiosità: le grotte sono lunghe 35 chilometri ma finora sono visitabili soltanto 1500 metri; il punto di accesso, situato 750 metri sotto la montagna, è unico. All’interno, grazie alla mancanza di luce esterna, ogni dimensione risulta sfalsata rispetto alla realtà. La Madonnina dello Speleologo, ad esempio, è alta due metri ma a noi sembra molto più piccola!
La temperatura interna è di circa 14 gradi; in estate è un ottimo rifugio dalla calura estiva ma ricordate di portare sempre con voi una giacca per ripararvi dall’eccessiva umidità. Una delle curiosità più particolari di queste grotte riguarda proprio la loro scoperta; questa avvenne a seguito di una segnalazione fatta da un gruppo di ragazzi, per la maggior parte minorenni. Nell’estate del ‘71, durante un’escursione alla scoperta della Grotta Speranza, uno di loro si accorse di un fiotto di aria che usciva dal terreno. Lo seguirono, trovando poco più in là il punto di accesso sotterraneo.
Tempio del Valadier
Vicino alle grotte troviamo una struttura dal fascino antico e misterioso: il Tempio del Valadier; conosciuto anche come rifugio dei peccatori, perché in origine doveva accogliere i cristiani in cerca di perdono. Per arrivarci è necessario seguire la strada che costeggia le Grotte di Frasassi e che percorre tutta la gola. Sono 800 metri in tutto e la via è facilmente percorribile a piedi, in bicicletta e con passeggini a seguito. Il colpo d’occhio che ci aspetta ripaga della fatica del cammino; la splendida costruzione neoclassica si erge infatti fiera e indomita all’interno di uno sperone di roccia, sotto la protezione di un inedito tetto in piombo. All’interno è custodita la splendida Madonna con bambino realizzata dalla bottega del Canova.
Il Tempio è stato fortemente voluto da Papa Leone XII, nato proprio nel castello di Genga. La visita a questa struttura è sempre suggestiva ma acquista un significato e un fascino del tutto particolare a Natale per la presenza di un Presepe vivente.
Accanto alla struttura troviamo un antico Eremo, il Santa Maria infra Saxa, costruito nel 1029 come monastero di clausura.
Il borgo
Entrare nel borgo di Genga equivale a fare un tuffo al passato. L’ingresso unico al paese è rappresentato da una porta ad arco vicino alla quale sono presenti ancora i due vestiboli delle guardie. Proseguendo per la strada principale troviamo la Chiesa dell’Assunta e il famoso palazzo signorile dalla singolare forma concava, che domina la piazza principale. È un’architettura austera ma al tempo stesso elegante. Le case, caratterizzate dalla pietra calcarea bianca e rosata, si stringono attorno al palazzo, disponendosi con grazia lungo lo sperone di roccia.