Tra i paesaggi più iconici e caratteristici della regione Toscana non si può non citare la Maremma: una terra dai paesaggi splendidi e variegati. Qui si alternano riserve naturalistiche, spiagge e lande attraversate dai butteri a cavallo. I borghi in Maremma sono piccole gemme ricche di storia e tra questi c’è Sorano. Questo borgo si trova non solo nel cuore della Maremma Grossetana, ma anche nella cosiddetta “Area del Tufo“, abitata dagli etruschi, che molte memorie hanno lasciato in questo angolo di Toscana.
Nel corso della sua storia, a governare Sorano sono state delle famiglie nobiliari quali gli Aldobrandeschi, ai quali successero gli Orsini nel 1293. Nel XV Siena estese il suo dominio anche sulla cittadina fino al 1556, anno in cui Sorano entrò a far parte del Granducato di Toscana e dunque del dominio mediceo.
Cosa tratteremo
Sorano, la Matera della Toscana
Sorano è soprannominata “la Matera della Toscana”: basta recarvisi per rendersi conto di quanto questo borgo in provincia di Grosseto sia simile alla cittadina lucana.
Sorge su una rupe tufacea alta quasi 400 m e tutto, dai vicoli agli archi fino alle case e alle scalinate, è stato creato col tufo.
Sembra quasi che la pietra si sia modificata da sola, nei secoli, non plasmata da mani umane, fino a dare vita a quello che sembra un presepe arroccato. Non a caso il centro storico di Sorano è stato premiato da TCI con la Bandiera Arancione.
Vi si accede attraverso la Porta di Sopra, l’ingresso che, assieme alla Porta dei Merli, si apriva sulla cinta muraria che cingeva l’abitato sin dagli Aldobrandeschi.
Sorano era chiamata anche “Piccola Gerusalemme“, in quanto ospitava un vero e proprio ghetto ebraico, con tanto di sinagoghe e forno dove si cuoceva il pane azzimo. Furono i Medici a istituirlo nel 1619 e gli ebrei vi abitarono fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Sorano, il borgo dai mille volti
Guardando Sorano da lontano, si notano subito alcune costruzioni che dominano l’abitato e il Masso Leopoldino è uno di questi.
Si tratta di una sorta di imponente cittadella fortificata voluta dai Lorena e sviluppatasi sulla Rocca Vecchia.
Del Masso Leopoldino spiccano la Torre dell’Orologio e la terrazza panoramica, dalla quale si gode di una vista unica su tutta Sorano. Altrettanto spettacolare è il panorama dalla rupe di San Rocco, situata all’incirca davanti al Masso Leopoldino. Sulla sua cima sorge l’antica Chiesa di San Rocco, dalla quale si diparte la Via Cava di San Rocco. Questa, passando per un ponte sul fiume Lente, ritorna al cuore del centro storico di Sorano, all’altezza di Porta dei Merli.
Vale la pena incamminarsi tra i vicoli di Sorano, dove tutto sembra quasi immobile e bloccato a un tempo che sembra essersi fermato. I gatti sonnecchiano sugli usci delle case e dalle botteghe sbucano artigiani intenti a lavorare i loro manufatti.
La Chiesa di San Niccolò, ristrutturata nel XVIII secolo, esisteva già nel 1276. Anch’essa domina il borgo di Sorano e all’interno sono conservati una tela dell’Aldi raffigurante San Giuseppe e un fonte battesimale in travertino del XVI secolo.
Le bellezze di Sorano: dalla fortezza alle Vie Cave
Nel punto più alto di Sorano si trova la trecentesca Fortezza Orsini, nata come Rocca Aldobrandesca e passata poi alla fine del ‘200 agli Orsini. Rappresenta un magnifico esempio di architettura rinascimentale militare e mostra ancora oggi due bastioni possenti (collegati tra loro da camminamenti di ronda sia interni che esterni) e un Mastio, risalenti tutti al ‘500.
La Torre Ottagonale è la parte più antica della fortezza e ospita quelle che furono le stanze di Niccolò IV Orsini. È affrescata con immagini legate al “Io mi son giovinetta”, lo spartito di quel madrigale citato da Boccaccio nel Decamerone. Si narra che qui l’Orsini si rifugiasse con le sue tante amanti.
Oggi ospita le sale del Museo del Medioevo e del Rinascimento, con una ricchissima collezione di ceramiche legate a quei periodi. L’imponenza della fortezza è in parte invisibile ai visitatori, i quali non sanno che l’edificio si estende per ben cinque piani in profondità. È qui che si celano i sotterranei, con tanto di pozzi di areazione realizzati per purificare l’aria satura di polvere da sparo.
Poco più a sud del centro di Sorano si trovano le sorgenti termali, note sin dal medioevo e amate dagli Orsini e dagli Aldobrandeschi. Sgorgano a poco più di 37°, sono ricche di magnesio e calcio e sono ideali per curare disturbi circolatori e dermatologici.
Merita una visita il Bagno dei Frati, una piscina realizzata nel XV secolo, immersa nel bosco e frequentata in passato dai frati della Chiesa di S.Maria dell’Aquila, costruita proprio vicino alle sorgenti.
Non si può lasciare Sorano senza aver visitato le Vie Cave Etrusche, situate nel cuore del Parco Archeologico Città del Tufo. Si tratta di tagliate, ossia fenditure, scavate a mano dagli etruschi con lo scopo di collegare le loro città. Le pareti che le cingono sfiorano spesso i 20 m di altezza e lascia davvero esterrefatti pensare che per realizzarle non ci sia stato bisogno di nessun ausilio meccanico.